Qualche giorno fa, parlando delle statistiche del 2011, avevo scritto che vi erano forti indizi – provenienti da diverse fonti, statistiche, stagionali e tecniche – per una correzione nei primi mesi dell’anno (una VERA correzione, capace quindi di riportare PAURA e DUBBIO). Il grafico che pubblico sopra evidenzia come vi sia negli indicatori settimanali del mercato-leader una tensione ormai notevole. Peraltro, altri indici (gli europei e qualche emergente) hanno ancora spazio e non credo che riescano a muoversi in controtendenza rispetto all’S&P. Congiungo queste considerazioni con tre elementi importanti: il primo è che l’S&P, con qualche altro indice, si sta avvicinando alle prime proiezioni trimestrali (vedi Proiezioni di range 1Q 2011), poste a 1305 area. La proiezione successiva (H3) è a 1345, cioè allo stesso livello delle prime proiezioni annuali (vedi Proiezioni di range 2011): considero questo un indizio e non una coincidenza. Il secondo è che la compiacenza/ottimismo ha raggiunto una vetta davvero elevatissima: vedi http://www.aaii.com/SentimentSurvey. Il terzo motivo è più esoterico ma non per questo meno interessante. Vi ricordate il famigerato “Hindenburg Omen”, di cui si era tanto scritto ad Agosto? Provate a cercare sui motori di ricerca. Anche io ero intervenuto (https://www.francescocaruso.net/hindenburg/), soprattutto per spiegare di che tipo di segnale si parlasse. Dopo di allora, dell’Hindenburg Omen non si è più sentito parlare. Lo ritiro fuori io adesso: se ne sono verificati due consecutivi, il 14 e il 15 Dicembre, e un terzo (= conferma definitiva) proprio venerdì 14 gennaio (vedi: http://en.wikipedia.org/wiki/Hindenburg_Omen e http://online.wsj.com/mdc/public/page/2_3021-newhinyse-newhighs.html), con il McClellan Oscillator negativo e la media a 10 settimane in posizione ascendente. Bene: ad Agosto l’Hindenburg mi aveva lasciato freddino. Ora sono propenso ad attribuirgli un peso molto maggiore, anche per tutte le considerazioni svolte prima e per la situazione di ipercomperato. L’Hindenburg prevede, dopo la conferma definitiva (quella di venerdì 14/01), un time frame di alcune settimane. Traetene le conclusioni: ma ricordate che, come dico sempre, i top nei bull markets servono per prendere profitto, non per andare al ribasso. Credo che una strategia che preveda una presa di profitto graduale, tra ora e fine febbraio, fra 1300 e 1350 S&P sia di gran lunga più intelligente che non il cieco acquisto sulla base di un generico “miglioramento dell’economia”. E date un occhio ai livelli settimanali, specie quando – nelle prossime settimane – i livelli di short si avvicineranno.
LIVELLI Sett + Mese – 17-21 GENNAIO 2011 (file pdf)
Sono il creatore del Composite Momentum e di numerosi altri modelli quantitativi e indicatori di analisi tecnica. CSTA (Certified SIAT Technical Analyst) e MFTA (Master of Financial and Technical Analysis), il livello più alto riconosciuto dall’associazione mondiale IFTA. Vincitore di premi, tra cui il John Brooks Award e due edizioni del SIAT Award, sono fondatore della Market Risk Management (marketrisk.it), società leader nei servizi di advisory indipendente (cicliemercati.it). Attualmente ricopro cariche istituzionali all’interno di IFTA e SIAT. Per chi fosse interessato qui c’è il mio profilo completo.