Si possono prevedere i mercati? Il rendimento del denaro è casuale? Esiste un “Portafoglio Perfetto”? Natale è tempo di generosità e di regali, quindi approfitto di questo momento per svelare uno dei misteri meno misteriosi e meglio custoditi dei mercati: il Portafoglio Perfetto, Sacro Graal e chimera inafferrabile da sempre di investitori, matematici, analisti e gestori, esiste. Di più: può farselo chiunque, è facilissimo da mettere in piedi, è composto da strumenti liquidissimi, non richiede alcuna manutenzione (e quindi elimina tutti i costi di intermediazione, negoziazione ecc.) ed ha una volatilità di poco superiore a quella di un bond. Il Portafoglio Perfetto ha una composizione molto semplice: 25% borsa (nel caso specifico: DAX), 25% oro, 25% tassi a 10 anni (nel caso specifico il più liquido di tutti: il Bund), 25% liquidità (nel caso specifico: il nostro CTZ). Ogni asset rappresenta un elemento: la borsa è l’aria (volatile), l’oro la terra (fisico), il Bund è il fuoco (che scalda col suo rendimento), il CTZ è l’acqua (la liquidità). Ma facciamo parlare i numeri, che nella loro aridità sono sempre sinceri. Dal 1° Gennaio 2000 ad oggi, cioè nei tredici anni sicuramente più tormentati della storia dei mercati finanziari dell’era moderna, questo portafoglio ha reso una media superiore all’8% all’anno. Senza fare un solo movimento. Senza perdere un solo giorno o una sola ora davanti ai mercati. Guardandosi passare davanti con la massima tranquillità (finanziaria, si intende) le Torri Gemelle, la crisi Lehman e la crisi europea del debito. Nello stesso periodo, chi avesse investito 100 sull’indice azionario italiano si ritroverebbe oggi con meno di 37 (-63%) e chi avesse investito 100 sul principale indice europeo (l’EuroStoxx50) avrebbe 53 (-47%). Ma anche chi avesse investito in BTP, Bund o CTZ – o in un mix dei tre – anche in un periodo di deflazione come questo avrebbe guadagnato meno.
Come sempre, il segreto meglio custodito e più prezioso è quello talmente davanti agli occhi di tutti da essere invisibile. Questi quattro asset rappresentano le quattro principali dimensioni dei mercati: la crescita premia le borse, la contrazione premia i bonds lunghi e la loro cedola, la deflazione e i rendimenti reali negativi premiano l’oro, l’inflazione premia il cash. Il denaro transita da un asset all’altro, creando un equilibrio cangiante ma – nel medio/lungo periodo – sempre autobilanciantesi ed efficiente.
Il rendimento del denaro non è un caso, ma dipende dalla convenienza: che è matematica allo stato puro. Il Portafoglio Perfetto è l’esempio lampante dell’efficienza della moderna “portfolio theory” di Markowitz nei suoi quattro elementi: covarianza (relazione tra i diversi asset), volatilità, rendimento atteso e rischio sistematico. Nella tabella sono presentati, oltre al Portafoglio Perfetto, i rendimenti teorici di cinque portafogli presentati e regolarmente aggiornati su www.cicliemercati.it , che partono dallo stesso concetto con l’implementazione di un algoritmo che ne limita ulteriormente i drawdown nelle fasi di ribasso. Chi fa previsioni è perché non è capace di generare performance.
Sono il creatore del Composite Momentum e di numerosi altri modelli quantitativi e indicatori di analisi tecnica. CSTA (Certified SIAT Technical Analyst) e MFTA (Master of Financial and Technical Analysis), il livello più alto riconosciuto dall’associazione mondiale IFTA. Vincitore di premi, tra cui il John Brooks Award e due edizioni del SIAT Award, sono fondatore della Market Risk Management (marketrisk.it), società leader nei servizi di advisory indipendente (cicliemercati.it). Attualmente ricopro cariche istituzionali all’interno di IFTA e SIAT. Per chi fosse interessato qui c’è il mio profilo completo.