Godzilla è un’icona del cinema giapponese che prende corpo dai disastri nucleari di Hiroshima e Nagasaki per rappresentare l’inconscio collettivo dell’uomo, una specie di Id dell’intero pianeta terra, un essere che vive nel profondo degli abissi e che si nutre proprio di ciò che per l’uomo è più distruttivo, l’energia nucleare. Ma chi ha visto il “Godzilla” di Emmerich del 1998 se ne dimentichi: al confronto di questo, quello era un cartone animato malriuscito. Gareth Edwards, dopo aver diretto il pluripremiato “Monsters”, torna sul tema con un grande film d’azione ad alto budget (160 milioni di USD). Il film è visivamente godibile ai limiti del geniale, con enormi mostri di pura malvagità dagli occhi vuoti che sembrano presi dagli incubi di Lovecraft o dall’ID del “Pianeta Proibito” del ’58, atmosfere cupe che ricordano “Cloverfield” e “La guerra dei Mondi” ma anche certi quadri visivi alla Lars Von Triers (“Le onde del destino”) e – in generale – un’azzeccata sudditanza delle interpretazioni degli attori, puramente funzionali all’evolversi tragico della vicenda. I veri protagonisti sono i tre mostri, Godzilla e i due M.U.T.O. (Organismi Terrestri Massivi Non Identificati), che gratificano lo spettatore di momenti di magnificenza visiva nel loro sottrarsi a qualsiasi tentativo di controllo da parte della razza umana. Come a dire che se si scatenano le forze del Male, non è più possibile fermarle fino a quando non hanno regolato i conti tra di loro. Indimenticabile la scena del lancio dei paracadutisti su una San Francisco devastata. E alla fine siamo tutti contenti che non sia l’uomo a distruggere il lucertolone, ma il lucertolone a salvare la razza umana. Assolutamente da vedere, anche per chi ha ritrosie su questo genere di film.
* = INGUARDABILE
** = MEDIOCRE
*** = BUONO
**** = DA VEDERE
***** = GRANDE FILM
****** = CAPOLAVORO ASSOLUTO
Sono il creatore del Composite Momentum e di numerosi altri modelli quantitativi e indicatori di analisi tecnica. CSTA (Certified SIAT Technical Analyst) e MFTA (Master of Financial and Technical Analysis), il livello più alto riconosciuto dall’associazione mondiale IFTA. Vincitore di premi, tra cui il John Brooks Award e due edizioni del SIAT Award, sono fondatore della Market Risk Management (marketrisk.it), società leader nei servizi di advisory indipendente (cicliemercati.it). Attualmente ricopro cariche istituzionali all’interno di IFTA e SIAT. Per chi fosse interessato qui c’è il mio profilo completo.