Somewhere (** 1/2)

FILM VINCITORE DEL “LEONE D’ORO” 2010 A VENEZIA

“Somewhere” è un film triste, una riflessione sulla vita nel mondo dello spettacolo. Johnny Marco è un divo infelice. Vive allo Chateau Marmont, bellissimo e «maledetto» hotel di Los Angeles. Ha appena finito di girare un film di successo e passa le giornate in una profonda, agghiacciante solitudine a 5 stelle fra feste, spettacolini pseudohard nei quali si addormenta e avventure occasionali. Ogni tanto riceve sms terribili da un anonimo che potrebbe essere la sua stessa coscienza. Finché un giorno Cleo – la figlia 11enne che abitualmente vede nei week-end – gli si piazza in camera e non va più via: la madre l’ha scaricata e la bimba, come un pacco postale, viene recapitata al padre. Johnny è preso alla sprovvista, ma pian piano scopre che la figlia rappresenta la sua parte migliore, anzi forse l’unica decente. E quando Cleo parte per il campeggio si ritrova solo, con il suo peggior nemico: sé stesso.
“Somewhere” parte da un’idea notevole ma è veramente film troppo esile, troppo rarefatto: i pochi momenti toccanti (quelli con la figlia, la bravissima Elle Fanning) non giustificano le lunghe parentesi nelle quali gira a vuoto. Detto in parole più chiare: Sofia Coppola ha poco da dire, anche se lo dice molto bene. Il film è di fatto un esercizio stilistico sicuramente gradevole, politically correct, ma fine a sé stesso, un bigino di “come-va-fatto-il-cinema-d’autore” (piani-sequenza e altre amenità), di fatto quasi un replay della trama: il vuoto, ma ben nascosto dietro un’apparenza sfarzosa.
Vorrei proporre, per semplice riflessione, l’elenco dei film che, negli ultimi 30 anni, hanno vinto Venezia: Leone-dOro-Venezia
Non li ho visti tutti: ma di quelli che ho visto, “Somewhere” è certamente il piu’ debole e non vale, ad esempio, nemmeno la metà dello splendido “The Wrestler” di due anni fa. L’osservazione dell’evoluzione del Leone d’Oro dagli anni ’80 ad oggi appare il sintomo della degradazione qualitativa di un sistema ormai completamente asservito a logiche commerciali. Mala tempora currunt: confido nel prossimo film di Christopher Nolan per risollevare le sorti di una stagione che finora è tra le peggiori di sempre.
Somewhere (** 1/2) ultima modifica: 2010-09-19T22:28:00+00:00 da Francesco Caruso