In due settimane cambia tutto per non cambiare nulla. I settori deboli fino a fine anno diventano forti: Assicurativi, Utilities, Energia, Banche ora sono il traino. Gli altri sono deboli, in particolare Consumi (ciclici e anticiclici), Farma, Materie di Base, fino a poche settimane fa leader di forza. Cambia e si rovescia l’Euro, da debolissimo a forte in poche sedute. Cambia l’oro, che si prende una doppia botta: prezzo in USD e cambio. Grande volatilità in generale sulle commodities. In realtà tutto questo – a livello di scenario – non cambia nulla: le borse restano positive, con un rigiro di leadership a favore dei mercati finora più deboli: Italia, ES50, Francia. Resta forte il Nasdaq, vicinissimo ai massimi del 2007. In netto indebolimento gli emergenti: non credo sia un segnale da sottovalutare. Su una (probabile) continuazione del rally fino alla seconda metà di febbraio alleggerirei in particolare proprio gli emergenti e soprattutto i bonds di quest’area, almeno in ottica tattica: mi sembra che il valore sia stato ben spremuto. Non c’è valore sui mercati obbligazionari, governativi e corporate, da vendere specie su ogni rimbalzo consistente per posizionarsi su strategie poco redditizie ma anche poco rischiose, almeno per i prossimi mesi. C’è ancora valore su high yield bonds e convertibili, ma per chi non è ancora entrato è meglio attendere con pazienza una correzione.
Di seguito i consueti livelli: da notare che tutta la parte azionaria, ETF e indici, è al rialzo sui modelli a base mensile. Questa omogeneità, unita a una generale compiacenza e alle letture di sentiment, crea a mio avviso un rischio tattico sulle borse da febbraio in avanti. Sul piano strategico (investitori e lungo periodo) invece ancora tutto ok. Tornerò a breve sul tema della differente percezione e operatività di investitore, money manager e trader, anche in relazione al tipo di indicazioni fornite dai modelli.
POSIZIONE DEL TREND E LIVELLI SETTIMANALI E MENSILI – 24 GENNAIO 2011 (pdf)
Sono il creatore del Composite Momentum e di numerosi altri modelli quantitativi e indicatori di analisi tecnica. CSTA (Certified SIAT Technical Analyst) e MFTA (Master of Financial and Technical Analysis), il livello più alto riconosciuto dall’associazione mondiale IFTA. Vincitore di premi, tra cui il John Brooks Award e due edizioni del SIAT Award, sono fondatore della Market Risk Management (marketrisk.it), società leader nei servizi di advisory indipendente (cicliemercati.it). Attualmente ricopro cariche istituzionali all’interno di IFTA e SIAT. Per chi fosse interessato qui c’è il mio profilo completo.