Nemesi, figlia di Oceano e della Notte, era per i greci la Grande Distributrice e dispensava gioie e dolori, in ossequio alla naturale ciclicità delle cose della vita. Per un curioso intrecciarsi degli eventi, dopo che il cadavere ormai freddo dell’economia greca era stato accantonato e ci si dilettava in discorsi se non altro prematuri di bull market secolari, è stato proprio il voto greco, insieme a quello francese, a dare – almeno temporalmente – il via ufficiale a una nuova fase di crisi dei mercati. Giovedì scorso, quando ho consegnato a Borsa & Finanza il pezzo mensile sul mercato europeo, avevo terminato scrivendo: parola d’ordine massima cautela. Mancava venerdì e la non bella apertura di oggi. Non drammatizzerei ma non parlerei nemmeno di opportunità. Su quello che io considero breve termine (cioè su base settimanale) gli indicatori evidenziano un ipervenduto che lascia aperta la strada, se non a una reazione, a un rallentamento della discesa nelle prossime settimane. E se così non fosse vorrebbe dire che saremmo di nuovo nell’ ITERAZIONE LEHMAN di cui avevo scritto mesi fa (e nel quale, leggi leggi, indicavo Apple – allora, a 400! – come uno dei pochi asset al rialzo) e che magari suggerisco di riguardare. Cito:
“L’impressione delle ultime sedute è quella di mercati azionari che si muovono in entrambe le direzioni come un branco sotto attacco. Le valutazioni e i ragionamenti razionali contano pochissimo in questi momenti e potrebbero continuare a non contare a lungo. Gli hedge funds attendono al varco. In questa situazione di tensione sistemica ed emozionale, qualunque notizia può provocare swings violentissimi…. il calo delle commodities sposta il parallelo sul punto critico di Agosto-Settembre 2008, subito prima del default Lehman…”.
Tutte parole perfettamente adatte all’oggi. Se vogliamo contestualizzare la situazione, bastano due grafici: quello in alto (MIB mensile) e questo sotto (S&P mensile), cioè la borsa più debole e quella più forte. Entrambe con un segnale di inversione al ribasso del momentum mensile che pende su di loro da livelli elevati.
Il DAX ha toccato lo stop ed è tornato neutrale. Il MIB è al ribasso da oltre mille punti fa, fuori dall’asset allocation da oltre 2000 e segnalato come anello debole da sempre. S&P e NASDAQ con ogni probabilità toccheranno lo stop oggi pomeriggio, nel qual caso i miei modelli di allocazione, governati dall’algoritmo dell’Investitore Disciplinato, passeranno probabilmente sulla parte azionaria a una “strategia Mourinho”: zeru tituli, o se non zero comunque una riduzione. I modelli sono imperfetti, possono sbagliare e lo fanno, non stiamo parlando di trading ma di gestione sistematica di un portafoglio diversificato con primo obiettivo la riduzione del rischio sulle asset class volatili, cioè dei segnali che proporrò (tra le molte altre cose) sul servizio di analisi. Comunque, nessun possibile segnale di uscita da una giuntura tecnica pericolosa per le borse fino a che non si riporteranno sopra gli attuali massimi di Maggio: 1415 S&P, 3085 NASDAQ, 14820 MIB, 6875 DAX.
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Sono il creatore del Composite Momentum e di numerosi altri modelli quantitativi e indicatori di analisi tecnica. CSTA (Certified SIAT Technical Analyst) e MFTA (Master of Financial and Technical Analysis), il livello più alto riconosciuto dall’associazione mondiale IFTA. Vincitore di premi, tra cui il John Brooks Award e due edizioni del SIAT Award, sono fondatore della Market Risk Management (marketrisk.it), società leader nei servizi di advisory indipendente (cicliemercati.it). Attualmente ricopro cariche istituzionali all’interno di IFTA e SIAT. Per chi fosse interessato qui c’è il mio profilo completo.