Nessun problema è risolto, anzi: ma Maggio ha visto – come era probabile – un picco di volatilità e la formazione di un minimo, fortemente aiutato dagli interventi delle banche centrali, che in ben tre occasioni negli ultimi 15 giorni sono intervenute in modo chiaro e massiccio a supporto dell’Euro (in area 1.22) e della borsa americana (in area 1050). Gli interventi sembrano aver avuto ragione, almeno sul breve, delle forze ribassiste in quanto sono stati effettuati in maniera chirurgica e su livelli strategici importantissimi. Anche l’analisi del ciclo di breve, identificabile con l’oscillatore nella parte bassa del grafico settimanale, conferma la probabilità di un recupero che troverà comunque forte resistenza in area 2800 per l’ES50 e 1150 per il mercato leader, l’S&P500. Per l’Italia l’area è 21000 +/-500 SP
Questo quadro tecnico, che si inserisce nell’andamento di tipo stocastico-oscillatorio che domina da molti mesi (con diverse sfumature di inclinazione) tutte le borse mondiali, non deve distogliere dai molti aspetti, ciclici, tecnici e fondamentali, che inducono a una grande prudenza sugli sviluppi futuri. Su molte borse si sono create sequenze massimi-minimi discendenti e potenziali formazioni di distribuzione, con le medie vicine a incroci negativi importanti che sono già avvenuti sui mercati più deboli come l’Italia. Resta quindi in vigore la regola-chiave di agire controtrend e di non “innamorarsi” delle proprie posizioni, ma piuttosto di intervenire solo al presentarsi di determinate condizioni tecniche. La natura del prossimo rimbalzo chiarirà natura e prospettive della seconda parte dell’anno: andrà in particolare monitorata la capacità dei mercati di riportarsi stabilmente sopra i blocchi indicati sopra, 2800 +/-50 ES50 e 1150 +/-20 S&P.
Fino ad allora, si impone la massima cautela: grande attenzione se questi livelli di resistenza dovessero essere raggiunti troppo velocemente – entro la prossima settimana. Suggerisco comunque uno stop loss per le posizioni tattiche sotto i minimi di quest’ultima settimana, 2540 ES50 e 1070 S&P500. L’eventuale rottura nelle prossime settimane di questi livelli e poi dei recenti minimi delle borse occidentali, cui aggiungo come cartina al tornasole anche il 19000 di Hong Kong, farebbe accendere tutti gli allarmi rossi.
Inutile, infine, parlare degli alberi (titoli e settori) senza prima parlare della foresta (lo scenario globale – e non solo dei mercati): la situazione è intricatissima – ne scrivero’ entro il we – ed è opportuno limitarsi a operare sugli indici.
Sono il creatore del Composite Momentum e di numerosi altri modelli quantitativi e indicatori di analisi tecnica. CSTA (Certified SIAT Technical Analyst) e MFTA (Master of Financial and Technical Analysis), il livello più alto riconosciuto dall’associazione mondiale IFTA. Vincitore di premi, tra cui il John Brooks Award e due edizioni del SIAT Award, sono fondatore della Market Risk Management (marketrisk.it), società leader nei servizi di advisory indipendente (cicliemercati.it). Attualmente ricopro cariche istituzionali all’interno di IFTA e SIAT. Per chi fosse interessato qui c’è il mio profilo completo.