Denis Villenueuve:
- Un 32 août sur terre (1998)
- (2000)
- Polytechnique (2009)
- La donna che canta (Incendies) (2010)
- Prisoners (2013)
- Enemy (2013)
- Sicario (2015)
- Arrival (2016)
- Blade Runner 2049 (2017)
Evito le superficialità ampiamente discusse sulla difficoltà (enorme) di riaffrontare e rielaborare – o ripartire da – un capolavoro del cinema come il “Blade Runner” di Ridley Scott, film che ha segnato (insieme a pochi altri eletti) una, fose due generazioni. Vado al sodo. Trattasi di film altissimo, teso in ogni inquadratura, anche nelle fasi più lente, senza una sola nota musicale ridondante, senza una sola parola di dialogo superflua, senza un solo aspetto irrisolto. La storia è irraccontabile e non va raccontata, perchè va rispettato lo spirito magico con cui uno spettatore deve avvicinarsi a un film, ma è alta anch’essa, legame col passato e ponte con un futuro forse (molta fantascienza lo ha provato) più vicino di quello che pensiamo. Film emozionante. La qualità della fotografia e delle scene, di una bellezza estetica che a volte richiama la scuola pittorica olandese del ‘500-‘600, è altissima. La scelta di Ryan Gosling come erede dell’immenso Harrison Ford (speriamo lo capiscano anche i produttori di Indiana Jones) è perfetta, lui si conferma insieme a Di Caprio e Christian Bale come il miglior attore della nuova Hollywood, freddo e emotivamente intenso. Ogni singolo protagonista del film meriterebbe un capitolo a parte per il livello interpretativo, con una ovvia predilezione all’Harrison Ford che riemerge dalle nebbie del tempo – asciutto, vecchio e perfetto – nella mezz’ora finale del film. Ma forse a questo punto bisognerebbe riconsiderare il livello artistico di Villeneuve, regista che spiazza in ogni suo film ma che a me personalmente ha toccato in tre casi: “Maelstrom”, “La donna che canta” e “Sicario”. Un consiglio vivissimo: è un film da vedere al cinema, non da aspettare in tv. Il mio giudizio di 6 stelle – il massimo – è forse orientato dall’amore viscerale che provo per il Blade Runner originale, che conosco a memoria e che credevo insuperabile e – diciamolo – intoccabile. Ma mai, neanche in una giornata di umore nero, questo film vale meno di cinque stelle. Assolutamente imperdibile, forse capolavoro.
* = INGUARDABILE
** = MEDIOCRE
*** = BUONO
**** = DA VEDERE
***** = GRANDE FILM
****** = CAPOLAVORO ASSOLUTO
Sono il creatore del Composite Momentum e di numerosi altri modelli quantitativi e indicatori di analisi tecnica. CSTA (Certified SIAT Technical Analyst) e MFTA (Master of Financial and Technical Analysis), il livello più alto riconosciuto dall’associazione mondiale IFTA. Vincitore di premi, tra cui il John Brooks Award e due edizioni del SIAT Award, sono fondatore della Market Risk Management (marketrisk.it), società leader nei servizi di advisory indipendente (cicliemercati.it). Attualmente ricopro cariche istituzionali all’interno di IFTA e SIAT. Per chi fosse interessato qui c’è il mio profilo completo.