Guillermo del Toro:
- Cronos (1993)
- Mimic (1997)
- La spina del diavolo (2001)
- Blade II (2002)
- Hellboy (2004)
- Il labirinto del fauno (2006)
- Hellboy: The Golden Army (2008)
- Pacific Rim (2013)
- Crimson Peak (2015)
- La forma dell’acqua – The Shape of Water (2017)
Non so quanti di voi amino i film romantici. Io no. Però amo il cinema e amo i registi visionari come Guillermo del Toro, che nella sua ancora breve carriera ha colpito duro con diversi film, e durissimo con uno: “Il Labirinto del Fauno”, a mio personale avviso un 6 stelle e una delle invenzioni cinematografiche più geniali e toccanti degli ultimi 15 anni.
Quindi, quando un regista si guadagna sul campo una credibilità alta, il sottoscritto vede qualunque cosa, anche storcendo inizialmente il naso di fronte alla trama (pur consapevole dei premi già vinti – Venezia – e da vincere – Oscar, Golden Globe). La diffidenza dura 5-10 minuti, poi il film prende e porta via, nel mondo che il regista crea. L’ambientazione è la Baltimora dei primissimi anni ’60, piena Guerra Fredda, un’America ancora colpita dalla guerra e dalla paura e sfacciatamente razzista, descritta in modo romanzato ma efficacissimo attraverso una galleria di personaggi che creano emozioni. La storia non va raccontata, va vista senza inutili remore mentali. I personaggi sono tagliati con l’accetta (la Sognante, l’Amica Realista, l’Amico Buono, il Cattivo, il Mostro, la Spia Buona, il Generale…) ma rifiniti con il cesello: molti rimandano al citato “Labirinto del Fauno”. Il film è un costante atto d’amore verso il cinema, con infinite citazioni vicine e lontane, alcune esplicite e altre implicite: in alcuni momenti Guillermo del Toro ricorda Woody Allen, specie quando tocca corde più intime (magistrale il Pittore disoccupato che accompagna la protagonista, interpretato da Richard Jenkins – “Alla mattina mi guardo allo specchio e l’unica cosa che riconosco sono i miei occhi, persi in una faccia di vecchio”: ma tutti gli attori contribuiscono a rendere vera la favola). Non ci sono tante parole da dire: è un bellissimo film che va visto perché onora il concetto stesso di cinema, aspettando il suo prossimo film (“Frankenstein”, perfetto per lui: ma perché non gli danno da rifare dopo 60 anni uno dei più bei film di fantascienza di sempre, “Il Pianeta Proibito”?). Per romantici, ma anche per chi pensa che i film romantici siano inguardabili.
Sono il creatore del Composite Momentum e di numerosi altri modelli quantitativi e indicatori di analisi tecnica. CSTA (Certified SIAT Technical Analyst) e MFTA (Master of Financial and Technical Analysis), il livello più alto riconosciuto dall’associazione mondiale IFTA. Vincitore di premi, tra cui il John Brooks Award e due edizioni del SIAT Award, sono fondatore della Market Risk Management (marketrisk.it), società leader nei servizi di advisory indipendente (cicliemercati.it). Attualmente ricopro cariche istituzionali all’interno di IFTA e SIAT. Per chi fosse interessato qui c’è il mio profilo completo.