Ci sono film (pochi) che valgono molto più del prezzo del biglietto e che meriterebbero, per essere apprezzati, di essere visti più di una volta, un po’ come una grande bottiglia merita di essere stappata ore prima di essere bevuta: “La grande bellezza” è uno di questi.La trama del film – le peregrinazioni romane e gli incontri di Jep Gambardella, un Toni Servillo che si conferma attore di livello assoluto – è semplice pretesto. Roma diventa l’unica cornice plausibile per toccare temi e modelli che vanno oltre: la non corruttibilità del bello in quanto tale, sia esso creato dalla Natura o dall’Uomo, anche di fronte all’incredibile volgarità cui giungono i comportamenti umani. Ma anche il tempo: e come esso modifichi la percezione dei valori e delle cose.
“La grande bellezza” è un film intenso, con momenti toccanti e con un preciso e deliberato crescendo dall’esteriorità (la festa di compleanno sulla terrazza) all’interiorità. Gambardella, un cinico esteta che ama circondarsi di figure vuote per non essere costretto a guardarsi dentro, si trova a fare i conti con la sua vita e col suo passato. Vive intrappolato in una Roma splendida, come una mosca sotto un bicchiere di cristallo, in un attico con vista da un lato sul Colosseo e dall’altro su un convento, ha uno strano vicino di casa e ha scritto un solo libro – da giovane. A 65 anni è esattamente quello che voleva essere: il magister elegantiarum delle notti del jet set romano, il che vuole dire, in fondo, re di tutto o del nulla.
Paolo Sorrentino è un regista bravissimo, giustamente consapevole dei suoi mezzi: finora non ha sbagliato un colpo. Dopo un film storico-allegorico come “Il Divo” e un road-movie come “This Must Be the Place” (ma anche un precedente, imperdibile film minimalista come “Le conseguenze dell’amore”), si confronta con modelli elevati: inevitabile pensare a Fellini e a Terrence Malick, ma sempre con un tocco del tutto personale. Sceneggiatura perfetta e interpreti – anche minori – eccellenti: su tutti Verdone nei panni di un illuso e idealista sessantenne, con un rigurgito finale di realismo e di orgoglio, e Sabrina Ferilli, veramente bravissima. Ma tutti i personaggi sono archetipi di un certo mondo, tristemente centrati e messi a fuoco con una vena quasi impressionistica.
Gran bel film, adulto, denso, facile solo all’apparenza: imperdibile e meritevole di premi.
Film di Paolo Sorrentino:
- L’uomo in più (2001)
- Le conseguenze dell’amore (2004)
- L’amico di famiglia (2006)
- Il Divo (2008)
- This Must Be the Place (2011)
- La grande bellezza (2013)
* = INGUARDABILE
** = MEDIOCRE
*** = BUONO
**** = DA VEDERE
***** = GRANDE FILM
****** = CAPOLAVORO ASSOLUTO
Sono il creatore del Composite Momentum e di numerosi altri modelli quantitativi e indicatori di analisi tecnica. CSTA (Certified SIAT Technical Analyst) e MFTA (Master of Financial and Technical Analysis), il livello più alto riconosciuto dall’associazione mondiale IFTA. Vincitore di premi, tra cui il John Brooks Award e due edizioni del SIAT Award, sono fondatore della Market Risk Management (marketrisk.it), società leader nei servizi di advisory indipendente (cicliemercati.it). Attualmente ricopro cariche istituzionali all’interno di IFTA e SIAT. Per chi fosse interessato qui c’è il mio profilo completo.