Il nuovo film del regista di “Magnolia” (*****1/2″, a mio avviso un film splendido e vicino al capolavoro assoluto) e “Il Petroliere” (****1/2) parla dell’incontro casuale, nel secondo dopoguerra, tra due personaggi, molto diversi da loro ma entrambi psichicamente spostati: un reduce di guerra (Joaquin Phoenix) e il futuro fondatore di Scientology (Philip Seymour Hoffman). I due, l’uno affetto da una forma maniacale depressiva con ossessioni varie e l’altro spinto (oltre che dall’arrivismo della seconda moglie) da un ego abnorme e da deliri di onnipotenza, danno vita a un percorso di alcuni anni dove il primo si appoggia al secondo e il secondo studia in vitro il primo. Detto così il film potrebbe anche apparire interessante: invece è solo un lungo e frustrante percorso verso il nulla. Ovvio che – trattandosi di Paul Thomas Anderson e di attori di primissimo livello è un “nulla” formalmente perfetto, impeccabile: ma è come un bel vestito vuoto. Non basta far muovere per tutto il film Joaquin Phoenix con una specie di emiparesi facciale e con le movenze di Braccio di Ferro. Non basta l’iconico Philip Seymour Hoffman che canticchia canzoncine idiote (ma perché poi non lasciarle nel film in inglese e mettere i sottotitoli, invece di tentare traduzioni inquietanti e improbabili?). Non basta qualche nudo di gruppo pseudoartistico. Tutto sembra falso, impossibile provare emozioni, impossibile farsi prendere dalla storia: facilissimo farsi prendere dal sonno anche per chi, come me, ama profondamente il cinema. Ovviamente la mia è solo un’opinione: liberissimi di pensarla diversamente. Il film del resto ha già vinto a Venezia ed è candidato a 3 Oscar, 3 Globes e 4 BAFTA. Quindi è ovvio che sono io a sbagliare, ma mantengo ferma la mia opinione. In due parole: pretenzioso e sconcertante.
* = INGUARDABILE
** = MEDIOCRE
*** = BUONO
**** = DA VEDERE
***** = GRANDE FILM
****** = CAPOLAVORO ASSOLUTO
Sono il creatore del Composite Momentum e di numerosi altri modelli quantitativi e indicatori di analisi tecnica. CSTA (Certified SIAT Technical Analyst) e MFTA (Master of Financial and Technical Analysis), il livello più alto riconosciuto dall’associazione mondiale IFTA. Vincitore di premi, tra cui il John Brooks Award e due edizioni del SIAT Award, sono fondatore della Market Risk Management (marketrisk.it), società leader nei servizi di advisory indipendente (cicliemercati.it). Attualmente ricopro cariche istituzionali all’interno di IFTA e SIAT. Per chi fosse interessato qui c’è il mio profilo completo.