Il 2016 è iniziato con un messaggio molto chiaro:
OGGI COME OGGI, IN QUESTI MERCATI, NON PERDERE SOLDI E’ LA PRIMA FONTE DI RICCHEZZA REALE.
Le cause – I mercati si trovano a pagare in questo inizio 2016 una serie di errori già discussi:
- SOVRAESPOSIZIONE AL RISCHIO (LEVA ecc.)
- ECCESSO DI CONFIDENZA NELLE BANCHE CENTRALI
- IGNORANZA DELLA STORIA DEI MERCATI
- ECCESSI DI VALUTAZIONE/SPECULAZIONE CHE SI ERANO CREATI SU MOLTI ASSET
- ASSENZA DI UN BENE RIFUGIO CON UN PROFILO RISCHIO/RENDIMENTO ACCETTABILE
Nassim Taleb ha scritto due gran bei libri, “Il Cigno Nero” (sulle cui teorie ho basato anche un indicatore e uno dei Portafogli Modello di Cicli&Mercati) e il recente “Antifragile”, che sto finendo di leggere in queste settimane. Entrambi sono centrati sul concetto di impossibilità della previsione del futuro, in qualsiasi campo e in special modo in quello finanziario, ma anche sul concetto dell’energia che porta con sé la necessità di gestire (e di sopravvivere) all’imprevedibile. L’assioma di base di “Antifragile” può essere sintetizzato così: l’uomo si evolve e rafforza la sua adattabilità all’ambiente solo grazie alla pressione dell’Imprevedibile. E’ un concetto forte ma da studiare attentamente. Data la spietata (e in questo caso purtroppo non certo imprevedibile: vedi Le rischiose illusioni: controprevisione per il 2016 e Le performances 2015 dei nostri Portafogli e altre considerazioni) “corsa alle vendite” che ha inaugurato il nuovo anno, ho pensato che sarebbe stato opportuno pubblicare una delle mie relazioni tecniche di qualche anno fa. Questo report, come vedrà chi aprirà il vecchio file Excel originale che allego di seguito, era puramente tecnico e numerico, fu pubblicato il 5 Settembre 2001, sei giorni prima delle Twin Towers, e a suo tempo salvò letteralmente molti investitori (i quali, sono sicuro, se ne ricordano ancora adesso) da una catastrofe finanziaria.
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Faccio questo senza alcuna velleità previsiva che è lontanissima dal mio modo di lavorare, ma semplicemente perché alcune cose accomunano, secondo la mia memoria di quei giorni e secondo i miei algoritmi, il senso di rifiuto e di fuga dalla realtà dell’azione dei mercati di questo momento del 2016 a quello dell’estate di 15 anni fa, molto più che non al 2008 di cui tanti paventano la ripetizione. Dopo tanti anni in questo settore, ho visto un bel numero di cicli e ho sviluppato una prospettiva a lungo termine, proprio come Richard Russell (nella foto: R.I.P., cercate la straordinaria bio di quest’uomo che amava le Harley e ha fatto il mitragliere in un bombardiere nella Seconda Guerra Mondiale), autore per decenni della “Dow Theory Letters”.
Vorrei riproporre, nella mia traduzione, il pezzo di Russell “Rich Man, Poor Man” (Uomo Ricco, Uomo Povero): e vorrei che lo leggeste con attenzione.
“Nel mondo degli investimenti, gli investitori ricchi hanno un vantaggio importante sopra l’uomo comune, il dilettante del mercato azionario e lo speculatore neofita. Il vantaggio che i ricchi investitori possiedono è che NON HANNO BISOGNO DEI MERCATI. Non posso nemmeno cominciare a dirvi quanto questo faccia una differenza enorme, sia nella propria attitudine mentale che nella gestione effettiva del proprio conto. L’investitore ricco non ha bisogno del mercato, perché ha già tutti i redditi di cui ha bisogno. Ha soldi che entrano via obbligazioni, Buoni del Tesoro, fondi del mercato monetario, immobili, e dividendi azionari. In altre parole, l’investitore ricco non si sente sotto pressione per ‘fare soldi’ sul mercato.
L’investitore ricco tende ad essere un esperto di valori. Quando le obbligazioni sono a buon mercato e i rendimenti obbligazionari sono irresistibilmente alti, compra obbligazioni. Se le azioni sono sul tavolo a buon prezzo e i rendimenti azionari sono attraenti, compra azioni. Quando l’immobiliare è un grande valore, compra immobili. Quando la grande arte o i gioielli sono a prezzo di saldo, li compra. In altre parole, l’investitore ricco mette i suoi soldi dove sono i veri i valori. E se non ci sono valori eccezionali, l’investitore ricco sta fermo. Egli può permettersi di aspettare. Ha soldi che entrano nel quotidiano, settimanale, mensile. In altre parole, non ha bisogno del mercato. Lui sa quello che sta cercando, e non gli interessa di aspettare settimane, mesi o anni (la chiamano “pazienza”).
Che cosa cerca l’uomo comune? Costui si sente sempre sotto pressione per ‘fare i soldi,’ per ‘forzare il mercato a fare qualcosa per lui.’ Quando questo tizio non acquista azioni che rendono il 3%, è fuori a Las Vegas o ad Atlantic City cercando di vincere al gioco o spende dieci dollari a settimana per i biglietti della lotteria o sta ‘investendo’ in qualche schema immobiliare da suonati, di cui gli ha parlato il suo compagno di bowling. E poiché l’uomo comune sta costringendo il mercato a fare qualcosa per lui, lui è un perdente coerente e costante. L’uomo comune non capisce i valori, per cui li paga sempre troppo. Ama giocare, così ha sempre le probabilità contro di lui. Lui non capisce il potere dell’interesse composto e non capisce il denaro. E’ il tipico americano (!), ed è perennemente in debito.
L’uomo comune è in ansia, ed è sempre in affanno, in affanno per effettuare i pagamenti della sua casa, del suo frigorifero, della macchina o del suo tosaerba. E ‘impaziente, e continuamente si sente sotto pressione. Dice a se stesso che deve fare soldi in fretta. E sogna “un sacco di soldi”. Alla fine, il piccolo uomo spreca il suo denaro sul mercato, perde i suoi soldi sul gioco d’azzardo, e li butta via in schemi senza senso. In breve, questo ‘sfigato del denaro’ passa la sua vita correndo su per scale mobili che scendono. Ora, ecco la parte ironica della faccenda. Se, fin dall’inizio, il piccolo uomo avesse adottato una rigorosa politica di non spendere più di quanto era il suo reddito, se avesse preso il reddito supplementare e lo avesse investito in titoli sicuri, che producono reddito – a tempo debito avrebbe avuto soldi in arrivo giornalmente, settimanalmente e anche mensilmente – proprio come l’uomo ricco. Poi, a tempo debito, avrebbe cominciare ad agire e pensare come l’uomo ricco. In breve, il piccolo uomo sarebbe diventato un vincitore finanziario invece di un perdente “.
In quest’era di pulsione costante al guadagno rapido, di infomercials, di posta indesiderata, di arringare su come fare un sacco di soldi nel mercato azionario, negli immobili, nelle materie prime, ecc ecc ecc magari con strumenti a leva o con derivati quasi incomprensibili per l’investitore medio, è rinfrescante leggere qualche consiglio di buon senso da un vecchio professionista onesto come era Russell.
Questi sono i rendimenti dei nostri Portafogli Modello. Non saranno eclatanti, ma la cosa importante è che sono consistenti e sono ottenuti con un rigoroso controllo del rischio. Nel mondo in cui viviamo, pochi danno un’occhiata al rischio. i più guardano solo al rendimento. I pochi che guardano al rischio (le persone colte e di buon senso, chi ha vera esperienza sui mercati ecc.) fanno i loro soldi a scapito della grande maggioranza che ingoia le sciocchezze cotte-e-mangiate senza senso sull’arricchirsi rapidamente.
Ci sono grandissimi hedge funds, con decenni di storia di creazione di valore, che chiudono i battenti in questi mesi per la serena ammissione di non sapere cosa fare su questi mercati. Altri che chiudono perché le loro strategie sono state annichilite dal verificarsi di tail-events statistici che non avrebbero mai ritenuto possibili. Attenzione, signori: se certi movimenti fossero razionali o razionalizzabili a priori, non avverrebbero perché sarebbero già scontati nei prezzi. Tutti guadagnerebbero. La realtà non è questa e non bisogna sempre cercare di tenerla sotto controllo solo perché il non razionalizzarla è fastidioso.
Investire e arricchirsi sono un processo lento, che parte dal controllo rigoroso, acritico e ferocemente disciplinato del rischio. Il vero rischio è tale perché non è prevedibile.
Purtroppo, investire è comunque rischioso. Investire senza un metodo è autolesionistico. E’ sbagliato mettere il proprio denaro a rischio a fronte dell’incertezza, senza una adeguata conoscenza o senza un metodo. Le emozioni dilagano e i mercati spesso sono violenti e volatili. Il disordine di solito è la norma. Questo richiede un approccio disciplinato e prudente. Nessun metodo è perfetto e nessuna scelta è indolore: ma i mercati non regalano nulla. Le Banche Centrali non sono lì per salvare voi. La maggior parte delle banche non è particolarmente interessata ai vostri risultati ma alle commissioni che generate. Voi siete i primi consulenti finanziari di voi stessi: e la prima cosa giusta che potete e dovete fare è INFORMARVI e DARVI UN METODO.
Sperare, detto per inciso, non è un metodo valido.
Sono il creatore del Composite Momentum e di numerosi altri modelli quantitativi e indicatori di analisi tecnica. CSTA (Certified SIAT Technical Analyst) e MFTA (Master of Financial and Technical Analysis), il livello più alto riconosciuto dall’associazione mondiale IFTA. Vincitore di premi, tra cui il John Brooks Award e due edizioni del SIAT Award, sono fondatore della Market Risk Management (marketrisk.it), società leader nei servizi di advisory indipendente (cicliemercati.it). Attualmente ricopro cariche istituzionali all’interno di IFTA e SIAT. Per chi fosse interessato qui c’è il mio profilo completo.