Miracolo 1 – La Cristallizzazione dei Tassi
Il primo Miracolo: tassi zero (o sotto zero) ad libitum. Dopo decenni a preoccuparsi dell’inflazione, il denaro, a chi può permetterselo (e quindi ragionevolmente ne ha meno bisogno) ormai non costa nulla o quasi. Agli altri invece continua a costare: sempre troppo, vista la situazione economica. Ma il Miracolo 1 ha un obiettivo superiore ben preciso: permettere alle Banche Centrali stesse una serie di operazioni di automedicazione finanziaria altrimenti insostenibili.
Miracolo 2 – La Solidificazione della Liquidità
Per sua natura (nomen omen) la liquidità dovrebbe circolare velocemente: ma non è che se ne veda molta, soprattutto in relazione alle centinaia di miliardi di Euro e USD prestati dalle Banche Centrali al sistema bancario e agli stati in difficoltà. Dov’è finita? Il secondo Miracolo è che questa enorme massa – invece di riversarsi sul mercato, inondarlo e creare inflazione – si è apparentemente solidificata. Ora la liquidità forma uno strato ghiacciato di spessore ignoto, sul quale si avventurano sempre più pattinatori-investitori/speculatori, attratti da denaro a rendimenti sempre più bassi ma proprio per questo sempre più difficili da rifiutare: quando il cibo scarseggia, si finisce per mangiare di tutto senza pensare alle conseguenze. Sotto il ghiaccio nessuno sa davvero cosa ci sia.
Miracolo 3 – La Moltiplicazione dei Fondi
La sequenza dei Miracoli procede con la Moltiplicazione dei Fondi. Bisogna salvare il Sistema dai danni prodotti dalla leva finanziaria? Nulla di meglio di un po’ di leva. Cosa c’è davvero nei bilanci pubblici, in quelli della FED e della BCE? Solo numeri senza senso o un’ipoteca sul futuro nostro e di un paio di generazioni?
“Your debt is my grave”, direbbe – se potesse davvero capire – un bimbo di oggi.
La storia non ha insegnato nulla.
Miracolo 4 – La Resurrezione dall’Abisso
Nel 2020 sono state date per spacciate e successivamente resuscitate (tramite iniezioni di liquidità, vedi Miracoli precedenti) numerose nazioni e diversi hedge funds: morti, risorti, rimorti, sepolti e infine ancora resuscitati, con sgomento di investitori che non hanno percepito questo alternarsi di eventi fantastici ma navigano sempre più sotto la linea di galleggiamento. La stessa Italia è stata salvata: lo spread è sotto 200 e la borsa – nonostante i dati economici post-COVID disastrosi – si rialza vigorosamente. Ma la disoccupazione aumenta, la crisi morde tutti e un PIL negativo purtroppo peggiora lo stato del debitore. Alcuni morti, forse, sarebbe meglio lasciarli dove sono, per non finire come in “Pet Sematary” di Stephen King.
Miracolo 5 – La Sparizione del Rischio
Preceduto dalla meno appariscente Sparizione della Massa Monetaria USA, di cui da tempo si sono perse le tracce anche se qualcuno sostiene che sia divenuta enorme, la Sparizione del Rischio è il Miracolo del momento. Il rischio non è altro che il delta di prezzo intrinseco pagato dai mercati sui rendimenti. Quando la percezione del rischio è troppo bassa o viene pilotata per garantire una forma di sussidio di sopravvivenza all’investitore, una specie di “rendimento sociale”, sui mercati si crea un eccesso di confidenza. Ogni volta, tutto questo cade nel pozzo dell’oblio dei mercati, che ogni volta si dimenticano degli errori appena fatti e pensano: “Questa volta è diverso”.
Spesso tocco il tema della disciplina sui mercati come àncora di salvezza in frangenti difficili e realmente imprevedibili. Ora che il 2020 è arrivato a metà, possiamo dire di essere in un clima che definire “repressivo”, dal punto di vista degli investimenti, non è insensato. La corsa affannosa, levereggiata, inevitabile ai rendimenti sta annullando sul reddito fisso qualunque cuscinetto in termini di rischio di credito e rischio di tasso: e questo in una situazione di tassi incomprimibili, rendimenti reali quasi ovunque negativi e di economie in bilico tra recessione e stagnazione. Non è repressivo forzare l’investitore in un cul-de-sac?
Silenzio quasi assoluto sul tema.
Spesso i miracoli si svelano per quello che sono: trucchi insostenibili. Chi, quanto e quando pagherebbe in questo caso? Solo i mercati, nel loro asciutto pragmatismo, daranno la risposta: e diranno se questa pseudo-euforia da rischio scampato di metà 2020 è il “new abnormal”, è occasione mascherata da narcosi collettiva, oppure occhio del ciclone. Chi ha goduto degli ottimi andamenti preelettorali dei mercati americani – tutti, dal bond alla borsa – non si illuda: e ragioni bene prima della prossima mossa. Repetita non semper iuvant.
Sono il creatore del Composite Momentum e di numerosi altri modelli quantitativi e indicatori di analisi tecnica. CSTA (Certified SIAT Technical Analyst) e MFTA (Master of Financial and Technical Analysis), il livello più alto riconosciuto dall’associazione mondiale IFTA. Vincitore di premi, tra cui il John Brooks Award e due edizioni del SIAT Award, sono fondatore della Market Risk Management (marketrisk.it), società leader nei servizi di advisory indipendente (cicliemercati.it). Attualmente ricopro cariche istituzionali all’interno di IFTA e SIAT. Per chi fosse interessato qui c’è il mio profilo completo.